L’indispensabile aggiornamento degli standard internazionali ISO

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Nel Pacchetto 17225 il ruolo di AIEL è stato fondamentale perché, grazie alla discussione aperta all’interno del Gruppo produttori professionali biomasse, è stato possibile ottenere nel Comitato internazionale un’istanza di modifica richiesta direttamente dai produttori in merito alla pezzatura.


Le differenze tra uno standard internazionale (ISO) e una specifica tecnica (ISO/TS)

Uno Standard internazionale è un documento che fornisce regole, linee guida o caratteristiche per raggiungere, in un determinato contesto, il massimo grado di standardizzazione. Il documento può avere diverse

forme. Oltre allo standard di prodotto altri esempi possono essere i metodi di analisi, i codici di buona pratica, le linee guida standardizzate e i sistemi di gestione standardizzati.

Una Specifica tecnica (ISO/TS) fa riferimento a un lavoro ancora in corso di implementazione, con un potenziale di sviluppo nel futuro ma non nell’immediato, che potrebbe portare alla pubblicazione di uno Standard internazionale. Una Specifica tecnica è pubblicata sia per un utilizzo immediato che per ottenere riscontri dagli operatori sempre con lo scopo di sviluppare e pubblicare uno Standard internazionale.

Fonte: iso.org, 2021

Il 2021 segna l’anno dell’aggiornamento del Pacchetto di standard internazionali ISO 17225 iniziato nel 2019 con interessanti novità anche grazie al lavoro di AIEL, che rappresenta l’Italia nel Gruppo di lavoro internazionale dove
siedono i maggiori esperti di bicombustibili solidi a livello mondiale, nell’ISO technical committee 238/WG2 all’interno dei lavori del CT 282 del Comitato termotecnico italiano coordinato da Giuseppe Toscano.

Qualità dei combustibili

Il pacchetto di norme ISO 17225 è composto da otto standard internazionali e da una specifica tecnica contenenti peculiarità e classificazione dei principali biocombustibili solidi legnosi e non legnosi. Fin dalla sua uscita nel 2014, il Pacchetto ha rappresentato una svolta epocale internazionalizzando la norma europea UNI EN 14961:2010, uniformando specifiche di qualità e classificazione dei biocombustibili a livello internazionale, permettendo la crescita delle imprese nella produzione di biocombustibili di qualità riconoscibili anche dai consumatori finali grazie a una classificazione semplice e intuitiva. Proprio grazie alle caratteristiche della norma diversi sistemi di certificazione sono cresciuti e si sono sviluppati partendo dall’attestazione della conformità con gli Standard internazionali ISO
17225, garantendone la massima applicazione a livello internazionale. La pubblicazione della norma ha consentito lo sviluppo di generatori con tecniche di combustione sempre più raffinate grazie alla possibilità, per i costruttori, di progettare gli apparecchi che potevano contare su caratteristiche dei biocombustibili ben definite.

Revisione degli standard

Gli standard internazionali devono sempre essere revisionati dopo 5 anni di operatività, per le ISO 17225 pubblicate nel 2014 la data di avvio della revisione era prevista per il 2019. La verifica è indirizzata all’aggiornamento della tecnica del settore che descrivono, oltre ai riferimenti a eventuali altri standard modificati o all’introduzione di riferimenti a nuovi standard. Quelli relativi alla classificazione dei biocombustibili sono strettamente connessi ai metodi di prova utilizzati per la misurazione dei parametri che determinano il rispetto dei limiti delineati negli standard. Per questo motivo è fondamentale tenerli aggiornati in relazione all’evoluzione dei relativi metodi di prova.


Oltre agli aggiornamenti collegati alla naturale obsolescenza dei documenti, nel caso della 17225 è stato possibile confrontare i documenti con lo stato dell’arte di un mercato che è molto più maturo di cinque anni fa; l’evoluzione
del mercato ha portato l’attenzione sugli standard evidenziando diversi punti critici che è stato necessario aggiornare per rendere i documenti compatibili con le caratteristiche del mercato globale. La norma che ha subito le modifiche
più sostanziali è senz’altro la ISO 17225-4. Per questo è stato necessario adattarla anche in virtù della fine dei lavori relativi alla ISO 17225-9:2021. Infatti, il cippato viene da ora in avanti classificato da due norme distinte a seconda
che si faccia riferimento alla scala di utilizzo domestico commerciale o a quella industriale. AIEL ha avuto un ruolo cruciale anche nell’aggiornamento della ISO 17225-5 dove, grazie alla discussione aperta all’interno del Gruppo produttori professionali biomasse, è stato possibile ottenere nel Comitato internazionale un’istanza di modifica venuta direttamente dai produttori relativamente alla pezzatura. L’istanza è stata accettata nel passaggio della norma a Final draft international standard (Fdis) e mantenuta nella versione definitiva dello standard internazionale.

Tutela delle imprese italiane

Il lavoro di monitoraggio delle attività del Comitato e di presentazione delle osservazioni svolto da AIEL è stato portato avanti con il supporto del progetto Omega (Psr Umbria 2014/2020 Misura 16 Sottomisura 16.2.1 – Domanda di aiuto n. 84250259581) allo scopo di garantire nello sviluppo di standard internazionali la tutela delle realtà nazionali. Il ricorso sempre più frequente nella normativa nazionale a riferimenti di standard internazionali rende imprescindibile la partecipazione attiva alla revisione delle norme per non creare distorsioni di mercato e dare alle imprese gli strumenti necessari alla produzione di biocombustibili di qualità standardizzata.


Le certificazioni conformi agli standard

Esistono diversi sistemi di certificazione che sono cresciuti e si sono sviluppati sulla base degli Standard internazionali ISO 17225. Uno su tutti il sistema di certificazione ENplus® per il pellet che negli anni ha sviluppato uno standard specifico ma che è nato e rimane conforme alla classificazione del pellet dello standard ISO 17225-2.

Anche per legna (UNI EN ISO 17225-5) e cippato (UNI EN ISO 17225-4) esistono degli schemi di certificazione internazionali, come Biomassplus®, che nella classificazione di qualità fa direttamente riferimento agli standard internazionali introducendo requisiti ulteriori legati alla strutturazione delle imprese, alla legalità e alle emissioni di gas clima alteranti.