Risparmiare sul riscaldamento. Pellet, metano, gasolio e gpl a confronto

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Riscaldarsi con il pellet permette di risparmiare sul riscaldamento: fino a oltre 1.000 € all’anno. Inoltre, incentivi come il Conto Termico finanziano l’acquisto di stufe e caldaie moderne. È però fondamentale scegliere e usare correttamente il pellet per potere ridurre i costi e, insieme, l’inquinamento.

Rispetto ad altre fonti energetiche di calore (a metano, gasolio, gpl), utilizzare stufe e caldaie a pellet per riscaldare casa è particolarmente vantaggioso in termini economici, permettendoti di risparmiare sul riscaldamento. I vantaggi sono, inoltre, anche ambientali. Scegliere pellet di qualità (consigliamo certificato ENplus, per essere certi della scelta) e usarlo correttamente significa infatti:
☛  emettere fino a 10 volte meno CO2 rispetto alle fonti fossili tradizionali, causa dei cambiamenti climatici;
☛  ridurre le emissioni di polveri sottili fino a 4 volte rispetto a quelle emesse da generatori alimentati da pellet non certificato.

1. Risparmiare sul riscaldamento: quanto, come?

Ecco un esempio concreto per capire meglio la riduzione dei costi in bolletta per chi utilizza il pellet. Ipotizziamo intanto di dovere riscaldare una casa di 100 m²: nell’arco di un anno servono circa 12 MWh di energia. A seconda del combustibile scelto, il costo unitario di questa energia cambia, anche considerevolmente. Secondo le rilevazioni sui prezzi dei biocombustibili legnosi che AIEL svolge trimestralmente, il costo unitario del pellet è pari a 65,00 euro per 1 MWh. Cifra decisamente diversa dai 244,00 euro per 1 MWh del gpl, per esempio.

Fig. 1 – Grafico costo unitario dell’energia (=1 MWh) per i diversi combustibili

Ancora più economico sarebbe il costo della legna da ardere, ma a questo dedicheremo a breve un altro approfondimento (…coming soon).

A questo punto va fatta una precisazione: il pellet per il riscaldamento domestico può alimentare sia caldaie che stufe, con alcune differenze. Tra queste, la principale è con la caldaia a pellet puoi riscaldare un’intera abitazione o persino condominio; la stufa, invece, riscalda una o più stanze della casa, andando quindi a integrare un impianto di riscaldamento esistente (a metano, gasolio o gpl).

2. Quanto risparmi con la caldaia a pellet?

Ritornando all’esempio della casa di 100 m², se scegli di riscaldarla con una caldaia a pellet certificato ENplus, il costo per l’acquisto del biocombustibile rinnovabile è di 780 € per tutto l’inverno! Ciò consente un risparmio del 13% rispetto al metano, del 51% rispetto al gasolio, del 72% rispetto al gpl.

Fig. 2 – Tabella costi riscaldamento annuo a seconda del tipo di caldaia. Evidente il risparmio garantito dalle caldaie alimentate a pellet.

3. Quanto risparmi con la stufa a pellet?

Se scegli, invece, di riscaldarti con una stufa a pellet, e supponendo che la stufa contribuisca per il 50% al riscaldamento dell’abitazione (sempre ipotizzando 100m2 di dimensione), il costo per l’acquisto del biocombustibile legnoso diventa di 390,00 euro all’anno. Valore che va a sommarsi al costo del combustibile necessario per l’alimentazione della caldaia: 450,00 euro nel caso del metano, 792,00 euro nel caso del gasolio e 1.398,00 euro nel caso del gpl (tabella 2).

Quindi integrare al 50% una stufa a pellet all’impianto di riscaldamento esistente a fonte fossile permette un risparmio del 6% sul riscaldamento totalmente a metano, del 25% sul riscaldamento totalmente a gasolio e del 36% sul riscaldamento totalmente a gpl.

Fig. 2 – Tabella costi riscaldamento per 100 m² di una stufa a pellet che integra metano, gasolio, gpl

4. Gli incentivi per acquistare una stufa o caldaia a pellet

Risparmiare sul riscaldamento grazie al pellet non significa solo ridurre i costi della bolletta energetica, ma anche accedere alle agevolazioni per l’acquisto di una stufa alimentata con questo biocombustibile:
 le detrazioni fiscali
 il Conto Termico 2.0

Il Conto Termico è un incentivo statale che promuove gli interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. In particolare per quanto riguarda il settore delle biomasse legnose incentiva la sostituzione di generatori alimentati a gasolio, olio combustibile, carbone o biomassa, con moderni generatori a biomassa legnosa (tra cui anche le stufe a pellet) prevedendo una maggiorazione dell’incentivo quanto migliori sono le performance emissive del nuovo generatore.

Può arrivare a coprire fino al 65% dell’investimento necessario a sostituire una stufa obsoleta con una tecnologica e di moderna concezione e viene erogato tramite bonifico bancario.
In questo articolo abbiamo spiegato Come calcolare il tuo incentivo Conto Termico.

5. Pellet: come (e perchè) riconoscere la qualità

Riscaldandoti con pellet di qualità:
 preservi la qualità aria (riducendo le emissioni di polveri sottili fino a 4 volte rispetto alle stufe o caldaie che usano pellet non certificato; e fino a 10 volte le emissioni di CO2 rispetto alle fonti fossili tradizionali);
 riduci l’usura della tua tufa/caldaia (alimentandola correttamente).

Quando arriva il momento di acquistare il pellet è dunque importante che tu sappia riconoscere un prodotto di qualità. Non essendoci differenze facilmente riconoscibili “a occhio”, la differenza la fa il marchio di qualità ENplus riconosciuta a livello globale.

ENplus è la certificazione internazionale del pellet a garanzia che il prodotto sia controllato lungo tutta la filiera, dalla materia prima alla consegna, e che sia qualitativamente uguale (dal punto di vista chimico, fisico ed energetico) a prescindere dal Paese di provenienza.
La certificazione ENplus prevede una classificazione di classi di qualità: A1 (la migliore), A2 e B.

Per ottimizzare sia il risparmio economico che, soprattutto, l’efficienza energetica in termini di meno emissioni e più rendimento termico, la tua stufa, caldaia o camino alimentato a pellet dovrebbe ugualmente essere di qualità certificata. La certificazione che ti dà questa garanzia si chiama ariaPulita: maggiori informazioni nella pagina qualità.

Se invece al pellet preferisci riscaldarti con la legna, non perderti l’approfondimento che pubblicheremo a breve: Risparmiare sul riscaldamento: legna da ardere a confronto con metano, gasolio e gpl.

Note

Prezzi aggiornati a marzo 2017. Prezzi petroliferi: media aritmetica dei prezzi pubblicati dalle CCIAA di Alessandria, Bari, Brescia, Firenze, Foggia, Milano, Perugia, Treviso, Varese e Verona. Metano: Prezzi pubblicati dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Pellet: media ponderata dei prezzi comunicati dai produttori/distributori italiani di pellet certificato ENplus A1/A2. Legna e Cippato: media ponderata dei prezzi comunicati dai produttori italiani di legna e cippato conformi
alla norma ISO 17225-1.