Edifici Pubblici
La Pubblica Amministrazione deve gestire un grande patrimonio immobiliare
e ha a sua disposizione risorse stanziate ad hoc per l’efficientamento energetico
degli edifici e per la produzione di energia da fonte rinnovabile
La Pubblica Amministrazione deve gestire un grande patrimonio immobiliare
e ha a sua disposizione risorse stanziate ad hoc per l’efficientamento energetico
degli edifici e per la produzione di energia da fonte rinnovabile
Che si tratti dell’intervento in un singolo edificio o della costruzione di una minirete di teleriscaldamento, installare un impianto a legna, cippato o pellet presso la Pubblica Amministrazione significa andare nella direzione dell’efficientamento energetico degli edifici nonché scegliere una tecnologia all’avanguardia, moderna e rispettosa dell’ambiente. La Pubblica Amministrazione si trova spesso a dover gestire strutture di grandi dimensioni, come edifici pubblici, strutture polisportive, scuole, e anche altamente energivore, come piscine pubbliche, case di riposo e ospedali.
La soluzione impiantistica a biomassa legnosa si adatta a tutte queste situazioni garantendo la possibilità di accedere a finanziamenti e incentivi per ridurre i futuri costi di riscaldamento.
In aiuto agli investimenti della Pubblica Amministrazione ci sono sia fondi provenienti dai bandi regionali sia incentivi statali come i Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) e il Conto Termico. Inoltre, se la gestione di un edificio pubblico viene fatta da un soggetto privato ci può essere anche la possibilità di accedere al meccanismo delle detrazioni fiscali.
Il Conto Termico destina una quota del suo plafond, 200 milioni di euro, solo ed esclusivamente agli interventi attuati dalla Pubblica Amministrazione; inoltre l’incentivo del Conto Termico può essere cumulato con incentivi in conto capitale, anche statali, fino a coprire il 100% dell’investimento.
Gli interventi incentivabili sono quelli di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti quali l’efficientamento dell’involucro, la coibentazione di pareti e coperture, la sostituzione di serramenti, ecc.
Come accedere agli incentivi? Per la Pubblica Amministrazione sono previste due modalità:
1) l’accesso diretto, con richiesta presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori;
2) la prenotazione, con l’erogazione di un primo acconto dell’incentivo all’avvio e il saldo alla conclusione dei lavori.
Opportunità per le Amministrazioni locali o anche per forme di parteniarato pubblico-privato, il teleriscaldimento è una forma di distribuzione del calore prodotta da un impianto termico, che può anche essere alimentato a biomassa legnosa (cippato o pellet). Il calore viene distribuito sotto forma di acqua calda, attraverso tubature che raggiungono più utenze: da 2-3 edifici (ad esempio un polo scolastico), fino a un’intera cittadina.
L’impianto termico di un teleriscaldamento è centralizzato, consente cioè di avere un unico punto di produzione del calore, e quindi un’unica canna fumaria dotata di filtri per l’abbattimento delle emissioni di particolato; questo va a beneficio della buona qualità dell’aria.
Il teleriscaldamento comporta elevati costi iniziali di progettazione e realizzazione (la rete può costare fino ad alcune centinaia di euro al metro lineare), quindi è economicamente conveniente laddove il prezzo di vendita all’utente finale del kWh (chilowattora) di energia riesce a essere inferiore del 15-20% rispetto al prezzo dell’energia prodotta dal combustibile già in uso.
» Le utenze da allacciare alla rete sono fisicamente vicine l’un l’altra (la dispersione termica in una rete di teleriscaldamento ben progettata è molto bassa: circa 1 grado al chilometro)
» Le utenze sono vicine alla centrale termica (percorsi brevi = costi ridotti)
» Le utenze sono molto energivore (ovvero di medio-grandi dimensioni con elevati consumi termici come piscine, case di riposo e scuole)
» Poche utenze allacciate
» Utenze sparpagliate sul territorio (percorsi lunghi = costi elevati)
» Utenze con bassi consumi termici
» Orografia sfavorevole: si rendono necessari attraversamenti di fiumi o alti dislivelli da coprire
Alcuni esempi di applicazione del riscaldamento da biomassa per la Pubblica Amministrazione
Riscaldamento a biomassa per un complesso di 5 piscine, una palestra e un ristorante.
Il fabbisogno termico è fornito da una caldaia a pellet Pyrotec di Viessmann di potenza pari a 700 kW a cui si aggiungono due caldaie a gasolio da 370 kW ciascuna. La potenza totale dell’impianto è richiesta solo durante il riscaldamento dell’acqua della vasca (1-2 volte all’anno), mentre durante il normale esercizio della struttura è sufficiente la caldaia a pellet. Il committente pubblico ha espressamente richiesto l’installazione di una caldaia a pellet per due motivi: uno economico, dovuto al risparmio garantita dal biocombustibile legnoso, e uno ambientale, grazie alla caratteristica del pellet di essere un biocombustibile rinnovabile. Una moderna caldaia a biomassa rappresenta infatti una soluzione ecologica e conveniente in alternativa ai tradizionali impianti di riscaldamento per combustibili fossili.
Nel 2014 è stata inaugurata la nuova centrale termica a cippato che fornirà calore agli edifici scolastici, al Municipio e al Centro Culturale attraverso una rete di teleriscaldamento.
Le principali fasi operative del progetto hanno previsto la costruzione di un nuovo edificio adibito a centrale termica con annesso deposito del cippato con volumetria utile di 100 m3, l’installazione di una caldaia Viessmann Pyrtec da 530 kW di potenza, la realizzazione di una rete di teleriscaldamento interrata lunga 500 metri.
Il consumo annuo di cippato è di circa 200 tonnellate; il cippato è fornito a livello locale dall’azienda agricola Bernazzani Marco di Bettolla (Piacenza), associata ad AIEL e facente parte del Gruppo Produttori Professionali Biomasse.
Questo impianto ha significato un importante passo avanti per la comunità di Gragnano Trebbiense nel campo della sostenibilità, in quanto permetterà di ottenere una riduzione delle emissioni annue di CO2 e un incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili di gran lunga superiori al 50% rispetto alla situazione precedente.
L’opera si è concretizzata anche grazie alla partecipazione a un Bando emanato dalla Provincia di Piacenza, che ha recepito il Piano di sviluppo rurale (Psr) della Regione Emilia Romagna, finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), a sostegno delle comunità ubicate nei territori di campagna.
È operativo da dicembre 2014 l’impianto al servizio del polo scolastico composto da scuola elementare, palestra e impianto sportivo (per un totale di 2.060 metri quadri di superficie da riscaldare)
Costituito da una caldaia Centrometal modello EKO CKS P Unit da 230 kW e da una minirete di teleriscaldamento. L’impianto è alimentato a cippatino, prodotto a partire da legno vergine essiccato due anni (senza ramaglie e scarti), caratterizzato da dimensioni comprese tra 10 e 30 mm, frutto di una lavorazione più raffinata rispetto al cippato propriamente detto. La caldaia Centrometal EKO CKS P Unit e il deposito del cippatino collegato alla caldaia sono installate all’interno di due container in materiale inox. La caldaia è certificata in classe 5 per il funzionamento con pellet di legno, ma è stata progettata per essere alimentata anche con il cippatino, il cippato, il pellet di cereali, il pellet di paglia, gusci di noci e altre biomasse. L’investimento è stato pari a circa 150.000 euro, coperti per 105.000 euro dal Bando regionale (nell’ambito del Psr 2007-2013, Misura 321), mentre i restanti 45.000 sono rimasti a carico del Comune.
Nel 2010 l’Ausl di Parma ha installato una caldaia a cippato a griglia mobile Uniconfort di 700 kW di potenza a servizio dell’Ospedale di Borgo Val di Taro.
L’investimento complessivo è stato di 500.000 euro di cui 350.000 finanziati dalla Misura 321.3 del Psr.
Il cippato di legna, derivante per lo più da tagli di conifere e castagno, viene fornito dal Consorzio delle Comunalie Parmensi sulla base di un contratto calore con il gestore dell’impianto termico che riconosce un corrispettivo per ogni MWt erogato. Questo incentiva il Consorzio a fornire un cippato di qualità, a basso contenuto idrico e alto tenore energetico, che contribuisce a sua volta al funzionamento ottimale della caldaia. Il risparmio economico dell’Ausl sui costi di acquisto del combustibile, al netto dei costi di fornitura del cippato e dei costi di gestione della caldaia, è stato di 50.000 euro. Al risparmio va aggiunto un introito di circa 20.000 euro per i Titoli di efficienza energetica riconosciuti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.