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Il riscaldamento a biomassa legnosa
trova applicazione nelle più diverse soluzioni impiantistiche
e al servizio di tutte le necessità termiche
Il riscaldamento a biomassa legnosa
trova applicazione nelle più diverse soluzioni impiantistiche
e al servizio di tutte le necessità termiche
Per le imprese agricole e forestali coprire il fabbisogno termico con una caldaia a biomassa legnosa è ancora più vantaggioso: il Conto Termico, infatti, riserva esclusivamente a queste due tipologie aziendali la possibilità di accedere agli incentivi anche in caso di nuova installazione di una caldaia a biomassa o di sostituzione di una caldaia a GPL, con un impianto a biomassa legnosa, laddove non arrivi la rete del metano.
Sempre sul fronte degli incentivi, in alternativa al Conto Termic, le aziende agricole possono richiedere i Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica, TEE).
Menzione speciale va fatta per le serre, tipologia di azienda agricola caratterizzata da elevatissimi consumi energetici: nelle serre di media il costo di riscaldamento rappresenta oltre il 40% dei costi di esercizio. Se negli ultimi 10 anni il costo del gasolio agricolo è raddoppiato (2003: 0,4 €/litro – 2015: 0,8 €/litro), quello delle biomasse ha mostrato, invece, un andamento molto più stabile, dimostrandosi un alleato affidabile per ridurre l’incidenza dei costi energetici.
ANDAMENTO DEL COSTO DELL’ENERGIA PRIMARIA
2014-2020 IN EURO/MWh Iva e trasporti esclusi
Iva e trasporti esclusi
Per una serra passare dal combustibile fossile alla biomassa significa non solo risparmiare, ma anche avere la possibilità di godere di importanti incentivi statali: Conto Termico e Certificati Bianchi (anche chiamati Titoli di Efficienza Energetica).
Incentivo calcolato in funzione della potenza e della zona climatica ed erogato direttamente all’azienda tramite bonifico bancario.
Procedura: prima si realizza l’impianto e poi si procede con la richiesta d’incentivo, da presentare entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento.
Incentivo calcolato in funzione dell’energia termica contabilizzata post intervento (kWh) ed è erogato all’azienda tramite una ESCo*, Energy Service Company-Società servizio energia).
Procedura: si presenta al GSE (Gestore Servizi Energetici) una proposta preliminare (ante-investimento) e, una volta ottenuto esito positivo, si procede con l’investimento.
* Cos’é una ESCo?
Le ESCo, Energy Service Company, sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la ESCO ed il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale.
Le ESCo possono dirsi tali solo dopo aver ricevuto la certificazione secondo la UNI CEI 11352, norma che fissa i requisiti per le società che forniscono servizi energetici presso i propri clienti volti al miglioramento dell’efficienza energetica con garanzia dei risultati.
I due incentivi NON SONO CUMULABILI. La scelta tra i due va fatta sulla base del caso specifico.
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Scopri alcuni esempi pratici
Le strutture ricettive, soprattutto se situate in zone collinari e montane, sono solitamente di grandi dimensioni e caratterizzate da elevata richiesta termica. Nel caso specifico di un albergo di montagna, nella ripartizione dei consumi energetici, il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria rappresentano la percentuale maggiore (53%), rispetto a energia elettrica (43%) e gas metano per cucinare (4%).
Ogni stanza consuma mediamente dagli 8 ai 10 MWh all’anno, per cui per un albergo di 8 stanze i consumi di riscaldamento e acqua calda sanitaria ammontano a 64-80 MWh all’anno e per un albergo di 40 stanze ammontano a 320-400 MWh all’anno!
FONTI APRILE 2016 |
Prezzi petroliferi: media aritmetica dei prezzi pubblicati dalle CCIAA di Alessandria, Bari, Brescia, Firenze, Foggia, Milano, Perugia, Treviso, Varese e Verona. Metano: Prezzi pubblicati dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Pellet: media ponderata dei prezzi comunicati dai produttori/distributori italiani di pellet certificato Enplus A1/A2 Legna e Cippato: media ponderata dei prezzi comunicati dai produttori italiani di legna e cippato conformi alla norma ISO 17225-1 |
Infine, nel caso degli agriturismi, passare al riscaldamento a biomassa porta numerosi vantaggi:
Un impianto di produzione di energia termica da biomassa legnosa può essere la soluzione che consente di risparmiare sui costi energetici anche per tutte le aziende produttive e del settore terziario a prescindere dall’ambito specifico di appartenenza. Ecco alcuni fattori da considerare in fase di scelta dell’impianto:
» Nel confronto tra combustibili fossili e biocombustibili legnosi va considerato che i prezzi dei biocombustibili legnosi sono più bassi rispetto a quelli dei combustibili fossili e dimostrano un andamento più stabile nel tempo;
» Una volta scelti i biocombustibili legnosi, va valutata la vicinanza geografica del produttore o del rivenditore di biomassa legnosa per l’approvvigionamento dell’impianto: 100 km nel caso del cippato, fino a 200 km nel caso del pellet; Vedi i Soci produttori di Biomasse
» Considerare lo spazio aziendale a disposizione per il deposito del biocombustibile: laddove non ci sono problemi di spazio si può propendere per il cippato (essendo meno denso rispetto al pellet, a parità di volume il cippato produrrà meno energia, ma ha il vantaggio di avere un prezzo più competitivo: 1 MWh di energia prodotta con il pellet sfuso ENplus A1 costa
60 euro, mentre con cippato di qualità A2 costa 27 euro);
» Installare un impianto a biomassa legnosa permette di avere tempi di ritorno dell’investimento inferiori a 5-7 anni;
» Affidare le fasi di progettazione a un progettista qualificato che calcoli il dimensionamento in modo corretto sulla base delle reali necessità termiche aziendali;
» Particolare cura alla fase dell’installazione che deve essere fatta alla regola dell’arte da un installatore qualificato; Vedi gli Installatori
» In caso di sostituzione di generatori a gasolio, olio combustibile, carbone o biomassa con generatori a biomassa le aziende possono usufruire degli incentivi previsti dal Conto Termico, che risulta molto favorevole, soprattutto se confrontato con le detrazioni fiscali: se le detrazioni fiscali prevedono il rientro di una percentuale dell’investimento suddiviso in 10 anni, con il Conto Termico l’incentivo è erogato in 5 anni permettendo così di accorciare i tempi di ammortamento. Inoltre La soluzione di erogazione dell’incentivo del Conto Termico tramite bonifico bancario entro 60 giorni dall’approvazione della pratica da parte del Gse permette di rientrare in possesso della liquidità in tempi certi.